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Infradito, tipologie nel mondo.

23 aprile 2014Autore: giuseppeleo 1.470 views Nessun commento

Quando andiamo alla ricerca di chi si occupa della vendita di infradito  dimentichiamo che nel mondo ci sono tanti altri modelli in vendita, di cui non sappiamo l’esistenza, eppure sono molto utilizzati. Uno di questi tipi, sono gli Zori, dei sandali tradizionali giapponesi.

Di fatto sono molto simili alle infradito, in quanto vi è la totale assenza di tacco. Queste sono realizzate in paglia o generalmente altre fibre vegetali, in quanto sono strettamente naturali, hanno poi elementi in legno laccato, stoffa e pelle. Potrebbero si risultare scomode ai nostri piedi, in quanto il tallone deve sporgere e neanche il mignolo ha una base su cui poggiare.

In questa tipologia di infradito, la stringa che, nel nostro caso è una Y ben delineata, viene chiamata Geta, ed in questo caso sono poste al centro della parte finale del sandalo. Proprio per questa caratteristica non vi è alcuna distinzione fra la scarpa destra e la scarpa sinistra. Questa è generalmente o in vinile se sono Zori da donna o in pelle se sono da uomo.

Le donne utilizzano Zori in broccato quando si recano ad una cerimonia, intesa sia come un evento luttuoso che un evento di festa come un matrimonio, un po’ come le nostre scarpe con tacco. Quindi è facile capire che invece per gli uomini si utilizza un modello che imita la paglia, come ad esempio il polistirolo espanso, quindi molto più semplici e povere.

Di fatto nel nostro secolo, vengono tranquillamente utilizzati come qualsiasi tipo di indumento giornaliero, quando si tratta di quelli in paglia, come accade quindi per il formale Kimono. Ovviamente però, il piede non è volgarmente scoperto, anzi è ricoperto da una calza, utilizzata proprio per questa tipologia di calzatura.

Esistono addirittura dei modelli di Zori, utilizzati strettamente per il lavoro, essi si riconoscono per la loro particolare suola, ricoperta di giunco che somiglia molto ai materassini per le arti marziali, i tatami. Di fatto proprio perché sono considerate scarpe da lavoro, vengono generalmente abbinate ad casuali abiti occidentali.

Ovviamente questo modello, come tanti altri da la possibilità al piede di poter essere circondato solo ed unicamente dall’aria senza che esso venga costretto al chiuso. Molto probabilmente questa caratteristica le predilige proprio a causa dell’ambiente circostante, tipo di clima presente in gran parte del Gippone.

Fondamentale per la loro scelta è anche il fatto che possono essere indossate e tolte molto velocemente. Di fatto basta pensare che con il kimono, il più delle volte indossato sarebbe difficile allacciare un paio di scarpe, ecco quindi spiegata, sostanzialmente l motivazione principale per cui questo tipo di calzatura in Giappone.

Un’ulteriore tipo di calzatura giapponese è il Waraji, sono anche essi molto tradizionali, generalmente realizzati in corda di paglia. Un tempo erano le calzature standard di tutti i comuni giapponesi, entre oggi vengono utilizzati principalmente dai monaci buddhisti. Anche questa tipologia viene indossata generalmente con dei calzini appositi, denominati Tabi.

Generalmente anche questo tipo di calzatura sarebbe scomodo per noi, in quanto viene utilizzato facendo sì che il piede sporga ben oltre il bordo anteriore della scarpa, di fatto le dita sporgono per quattro centimetri. 

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Autore: giuseppeleo

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