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Bollo auto 2015 ed auto d’epoca: le considerazioni prima di qualsiasi scelta

26 aprile 2015Autore: ciro 1.546 views Nessun commento

auto-d'epoca-02Acquistare una vettura richiede una serie di requisiti che spesso esulano dalla semplice capacità di guida, diventando quindi un passaggio complesso da valutare sia in fase d’acquisto che in caso di mantenimento – in quest’ultima situazione optando magari per la cessione o vendita – da parte di qualsiasi cittadino. Tra i problemi principali spiccano l’RCA auto e soprattutto alcune tasse e costi legati, come il bollo auto che con le ultime riforme ha modificato le proprie regole coinvolgendo anche le auto d’epoca.

Prima approcciarsi quindi a qualsiasi manovra è importante conoscere esattamente le nuove regole che andranno a regolare il mercato automobilistico italiano 2015, considerando specialmente il peso che il bollo auto – tra le tante tasse e costi diretti o indiretti legati alle vetture – andrà a vantare. Nel caso siate possessori di auto standard nulla cambia, specialmente gli scaglioni di maggior rilevanza, diverso è invece il discorso per tutti i possessori di auto d’epoca che a causa della stringente morsa fiscale dovranno rivedere le agevolazioni generalmente fornite per i propri mezzi.

Se precedentemente una vettura doveva vantare almeno 20 anni o più per essere considerata un auto d’epoca, le nuove normative identificano in tutti i veicoli tra i 20 ed 29 anni d’età uno scaglione basilare che rientrerà all’interno dei costi del bollo auto secondo le regole standard. Considerando la difficoltà di curare e tenere in vita questi veicoli, per tutta una serie di fattori complessi da analizzare, la normativa colpisce un’ampia fetta dei veicoli storici andando così a racimolare risorse presso una categoria che ad oggi ha rappresentato la cultura e la storia del panorama automobilistico italiano.

Stando alle attuali modalità per i possessori di auto d’epoca, di età inferiore ai 30 anni, non esisterebbero scappatoie per poter mantenere tutte le note agevolazioni acquisite durante il tempo le quali, per molti di essi, rappresentavano l’unica ragione per mantenere possesso dei veicoli ed occuparsi persino della manutenzione costantemente richiesta per poter mantenere tale titolo con l’iscrizione all’ASI. Uno dei primi problemi potrebbe quindi esser rappresentato dalla cessione di molti di questi veicoli ad altri acquirenti, sia in Italia che all’estero, favorendo l’enorme crescita del traffico di annunci di vendita di auto d’epoca che già normalmente vanta una certa quota di rilevanza nel commercio di veicoli.

In caso di cessione all’estero, considerando i vantaggi fiscali attualmente vigenti, l’Italia potrebbe ritrovarsi con un panorama di auto d’epoca impoverito a causa delle difficoltà di poter sostenere delle spese per trasporti e manutenzione precedentemente ammortati con le esenzioni tipiche della categoria. Al contempo la normativa potrebbe però solo restringere il cerchio dei vantaggi ai pochi che potranno eseguire passaggi di proprietà sfruttando appoggi o meccanismi di trasferimento tramite i paesi esteri, creando un notevole svantaggio anche in termini di valutazioni – ingenti se poi si considerano i crolli vista l’ampia domanda di vendita facilmente prevedibile – rispetto all’attuale modello.

Come visibile possedere una vettura, ed in particolare un auto d’epoca può offrire oppure no dei vantaggi che in ogni caso vanno ponderati in modo accurato e scrupoloso prima di trovarsi in situazione sconvenienti.

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Autore: ciro

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